In un'intervista esclusiva all'agenzia Ansa del 30 gennaio scorso, l'ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia Jia Guide ha affermato che " Taiwan non è un Paese, Il fatto che Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese è una componente importante dell’ordine internazionale post-Seconda guerra mondiale.”
L'Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia confuta questa posizione e risponde come segue
Le dichiarazioni sul “principio dell’unica Cina” continuamente ripetute dal governo cinese al resto del mondo non corrispondono a verità. La Repubblica di Cina (Taiwan) è un paese democratico, libero, sovrano e indipendente e non è parte della Repubblica popolare cinese. È internazionalmente riconosciuto che la democratica Taiwan e la Cina autoritaria non sono subordinate l’una all’altra. La Repubblica popolare cinese non ha mai governato Taiwan e Taiwan non fa parte della Repubblica popolare cinese. Questo è da lungo tempo un fatto oggettivo relativo allo status quo nello Stretto di Taiwan.
La risoluzione 2758 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite affrontava solo la questione della legittima assegnazione del seggio alla Repubblica Popolare Cinese all’interno delle Nazioni Unite. Il testo completo della risoluzione non affronta affatto il rapporto tra Taiwan e la Cina, né autorizza la Repubblica popolare cinese a rappresentare Taiwan nel sistema delle Nazioni Unite. Non viene menzionato il fatto che Taiwan fa parte della Repubblica popolare cinese e non è stata presa alcuna decisione sullo status internazionale di Taiwan. Non esclude alcun paese dallo stabilire relazioni diplomatiche con Taiwan, né esclude Taiwan da una partecipazione significativa al sistema delle Nazioni Unite.
Il governo di Taiwan ha perseguito costantemente e responsabilmente una politica di mantenimento della pace e della stabilità tra le due sponde dello Stretto. Il governo taiwanese invita ancora una volta il governo della Repubblica popolare cinese ad affrontare la realtà dell’esistenza di due diverse entità politiche attraverso lo Stretto di Taiwan e a non continuare a reprimere Taiwan.
Roma, 31 gennaio 2024